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Beethoven con Pappano, S. Cecilia torna dal vivo

Cultura

Il grande Beethoven delle nove sinfonie dirette da Antonio Pappano all’ aperto nella cavea dell’ Auditorium: Santa Cecilia riparte in grande e torna ai concerti dal vivo dell’ orchestra e del coro con un festival dedicato al genio di Bonn che dal 9 luglio si snoderà per tutto il mese. Per riabbracciare il suo pubblico l’ Accademia Nazionale ha messo a punto una stagione estiva densa di appuntamenti, con Mozart in agosto e un gran finale in sala, il 25 settembre, con Maurizio Pollini. ”Beethoven STARt”, il titolo dell’ integrale delle sinfonie che unisce l’ omaggio al compositore tedesco per celebrare i 250 anni dalla nascita alla voglia di fare musica con gli spettatori dopo i mesi di blocco e di proposte online, si svilupperà in cinque serate patrocinate dall’ Ambasciata Tedesca. ”Pensavamo che fino a dicembre non si sarebbe potuto fare nulla – ha detto il presidente Michele Dall’ Ongaro -. L’ occasione di riaprire da metà giugno ci permette di offrire una programmazione con tutte le cautele.
Abbiamo scelto Beethoven che è il migliore testimone della speranza e della energia”. L’ esperienza del lockdown, osserva Dall’ Ongaro, ”ci insegna a guardare al sodo, alla sostanza.
Che cosa serve veramente, che cosa è davvero è importante? L’ idea che non tutto torni come prima è una guida sicura per ritrovare la strada”. ”La situazione nuova è una grande sfida – ha detto Pappano in videocollegamento – che può farci trovare nuove energie. Dopo il caos, ora sappiano che cosa possiamo realizzare. Noi viviamo per trasmettere emozioni dal vivo. Sono felice di tornare con Beethoven che sarà una supermedicina di forza e rigore per tutti noi”.
Gli spettatori ammessi per ogni spettacolo all’ aperto saranno mille ma la Regione sta per stabilire nuove disposizioni per ampliare il numero in base agli spazi disponibili. In questo caso la Cavea anche la Sala S. Cecilia, che ha 2500 posti, potrebbe offrirne ben più dei 200 previsti oggi. Il primo appuntamento beethoveniano proporrà le Sinfonie n. 1 e n. 3 “Eroica”; il 13 luglio la Quarta e la Settima: il 16 la Seconda e la “Pastorale”; il 21 l’ Ottava e la Quinta; per chiudere il 24 con la monumentale Nona che vedrà in un cast prevalentemente italiano con Maria Agresta, Sara Mingardo, Saimir Pirgu e Vito Priante. Il cartellone dei concerti – tutti con prezzi da dieci a 30 euro – proseguirà il 29 luglio con Libertango, serata dedicata ai brani dei più significativi compositori argentini del Novecento – Ariel Ramirez, Fernando Otero, Carlos Guastavino e Astor Piazzolla – interpretati dal Coro dell’Accademia, diretto da Piero Monti, e dall’ensemble Anna Tifu Tango Quartet, della giovane violinista cagliaritana. il 31 luglio, alla Cavea, tornano i Carmina Burana di Orff. Il 6 agosto la serata sarà interamente dedicata a Mozart. Il ritorno in scena è fissato per il 4 settembre: sul podio Alexander Lonquich per continuare l’omaggio a Beethoven con l’Ouverture scritta per il Coriolano, il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra e la Fantasia Corale. L’11 settembre Antonio Pappano proporrà per l’Ouverture Re Stefano di Beethoven, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Mendelssohn e la Sinfonia “Jupiter” di Mozart. Il 24 settembre il maestro anglo-italiano dirigerà tre capolavori francesi: Le tombeau de Couperin di Ravel, la Sinfonia in do di Bizet e il Concerto per violoncello n. 1 di Camille Saint-Saëns. Il 25 settembre, il grande appuntamento per la chiusura con in pianoforte di Maurizio Pollini, che torna a Roma dopo tre anni, per brani di Brahms, Schönberg e Chopin.
Oltre ritorno ai concerti dal vivo, S. Cecilia riprenderà le tournèe in Italia e all’ estero. l’Orchestra, con il suo direttore musicale Pappano, sarà il 28 luglio a Torre del Lago per il Festival Pucciniano e il 30 luglio nei giardini della Reggia di Caserta con le Sinfonie n. 5 e 8 di Beethoven. Il 27 settembre ad ospitarli sarà Budapest, il 28 e 29 Vienna; il 30 Linz e il 1 ottobre Bratislava. Nelle prime due tappe sarà con loro il pianista polacco-canadese Jan Lisiecki; nelle altre due il violoncellista iraniano Kian Soltani. Dall’ Ongaro ha anticipato che la stagione sinfonica 2020-2021 dovrà tener conto del nuovo scenario e costringerà ad accantonare ‘‘I maestri cantori di Norimberga’ pensati per l’ inaugurazione e a rivedere i progetti per spettacoli con formazioni e repertori più contenuti.
(ANSA).

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